La Grande Guerra
"
... i vecchi soldati non muoiono mai,
essi svaniscono, ecco tutto ..."
(da una canzone della Prima Guerra Mondiale)
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1. Introduzione
2. Indice Generale
1.
Introduzione
Questa sezione si pone come scopo quello soprattutto di recuperare alcune
emozioni che la nostra memoria, da sola, difficilmente riuscirebbe ad evocare; in
particolar modo il dramma, in primis, umano, che levento della Grande
Guerra ha significato per lumanità.
Per quanto il conflitto abbia toccato un numero enorme di nazioni, e non solo in europa
(fino ad assumere con gli Stati Uniti ed il Giappone una dimensione, appunto,
mondiale) si darà enfasi ed approfondimento principalmente ad avvenimenti e a temi
che hanno più direttamente coinvolto l'Italia. Ricordiamo che in Italia, alla vigilia
della guerra, dopo le vicende di Napoleone ed il Congresso di Vienna prima e i moti
Risorgimentali poi, terminati con la Terza Guerra di Indipendenza, si era arrivati all'
annessione del Veneto al Regno d'Italia, lasciando solo Trento (e più in generale il
Trentino) e Trieste ancora sottomessi all'Austria. Il conflitto dava ora l'occassione al
nostro paese di riappropiarsi di questi territori, i cosidetti
territori irredenti, ovvero rivendicati all'Austria in quanto a tutti gli effetti
di origine italiana sia per motivi culturali che storici.
Per quanto l'Italia inizialmente volesse rimanere neutrale, entrò in guerra (24 maggio
1915) ben un anno dopo l'avvio delle ostilità che ebbero inizio a causa della
volontà di egemonia dei Tedeschi, mediante l'aggressione (avvanzata contestualmente
da tutti gli stati dell'Impero Centrale: Austria, Germania, Ungheria, Turchia) ad alcuni
stati europei quali Francia, Russia ed Inghilterra, per poi estendersi ben
oltre; un'aggressione che, assurdo ricordare, ben 25 anni più tardi veniva, con il
secondo conflitto mondiale, nuovamente perpetrata dallo stesso stato Tedesco (ormai
recidivo a questo tipo di comportamento) che allora si era già macchiato di uno dei
peggiori crimini dell'umanità, infierendo ora con una maggiore ed inspiegabile ferocia
nel massacrare e letteralmente macellare milioni di innocenti, la cui
colpa era semplicemente quella di essere considerata una razza diversa da quella
tedesca.
Riguardo alle vere cause della Prima Guerra, su esemplificate, in realtà "il
dibattito storiografico è ancora molto acceso riguardo alle origini (politiche) ed alle
cause (occasionali) della guerra. Certo che solo alcuni accesi nazionalisti britannici
ormai addossano tutta la colpa sulla Germania. Poco divulgati, sopratutto nella scuola
italiana, sono i contributi dell' impero Russo (che ad esempio ordinò la mobilitazione
generale molto prima della stessa Germania e non nascondeva mire espansionistiche) e della
politica coloniale inglese nell'oriente, decisamente aggressiva nei confronti dell'Impero
Ottomano. Non che Guglielmo e Francesco Giuseppe fossero stinchi di santi... ma certo non
erano molto meglio dei loro colleghi governanti a Parigi, Londra e San Pietroburgo!
Inoltre, pur concordando ... sulla volontà di aggressione della Germania di Hitler
e sulla sua disumana ferocia, è utile ricordare che le condizioni per la nascita dei
regimi nazista e fascista erano scritte nelle dissennate condizioni del trattato di
Versailles" (F.D.)
Geograficamente l'Italia si presentava dunque con una innaturale lingua
austriaca (il Trentino appunto) che si insinuava nel nostro territorio. Pertanto i fronti
su cui si dovette combattere furono i confini tra Lombardia- Trentino, Veneto-Trentino e
Veneto-Austria. Trattandosi per lo più di zone montuose il conflitto per l'Italia
fu più che altro caratterizzato da una guerra di altura.
Come altrimenti richiamare alla mente la durezza della lotta contro linclemenza
della natura delle alte vette che accompagnava la già difficile guerra contro
lavversario umano, i sacrifici dei soldati nella loro vita quotidiana in un
ambiente freddo ed inospitale che sfiorava il limite dei 3.000 metri di quota, il
lacerarsi degli animi degli amici di caccia trasformati in avversari di trincea, la
nostalgia dei padri lontani dal tepore del proprio focolare ?
Non a caso, al primo conflitto viene anche dato il nome di Guerra Bianca, a sottolineare
l'importanza che il contesto ambientale ha avuto su gran parte del conflitto, a tal punto
che la morte in guerra non avveniva solo per azioni militari, ma, specialmente in alcune
zone in gran parte, per gli elementi della natura: i fulmini, il freddo, le intemperie ma
soprattutto le valanghe; in tal senso si pensi alle azioni in prossimità dei confini
montuosi specialmente tra Italia e Trentino, allora inmano agli Austriaci. Per fare un
esempio, solo nella notte del 13 dicembre 1916, detta "La Santa Lucia nera",
pare abbiano perso la vita circa diecimila soldati a causa di valanghe. Alcuni studiosi di
militaria ritengono che, a livello pratico, più di una guerra sanguinosa si sia trattato
di scaramucce e di difesa delle proprie posizione a causa degli ostacoli ambientali ed
atmosferici in cui i soldati si trovarono a convivere per lunghi periodi.
Il Fronte sullo Stelvio, in cui le trincee italiane e tedesche distavano poche decine
di metri, fu infatti caratterizzato da poche vere incursioni se rapportate alla durata del
periodo di permanenza degli eserciti. Incursioni che comunque non mancarono, come quelle
per conquistare lo Scorluzzo, o ancora più tragicamente quella del San Matteo, ove si
svolse la più alta battaglia di tutta la storia ed ebbe, per l'esercito
italiano, un tragico epilogo a causa di pesanti blocchi di ghiaccio che, staccatisi a
causa dei rovinosi bombardamenti nemici, caddero su di una galleria occupata dal Capitano
Berni e da alcuni suoi uomini, che tuttora giacciono lassù sepolti nel ghiaccio.
Ecco dunque questa sezione, dedicata alla Storia Italiana del periodo ed al suo Dramma
Umano, vuol anche divenire sensibile alle idee ed ai sogni degli uomini, di
tutti i tempi, di allora come di oggi; non si vuole porre come un trattato di storia, ma
piuttosto come un contenitore in cui far convogliare scritti, idee, immagini, passioni ed
emozioni che accomunano tutti coloro, che per i motivi più disparati, sono appassionati
ed affascinati da uno dei più recenti drammi della nostra storia.
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tu !!! |
2. Indice
Generale
Di sotto l'elenco degli argomenti di maggior interesse trattati.
| Cenni Storici | I Fronti Italiani e le Linee Difensive | Il Soldato e la sua vita in Trincea |
| Le
Fortificazioni | Archivio Storico| Reperti
Bellici | Personaggi Chiave
| Inizio
Pagina |
La situazione dei Fronti durante la Guerra
.............. Confine Politico all'inizio
sdelle ostilità (24 Maggio 1915)
+++++++ Confine Politico dopo la VIttoria (4 Novmembre 1918)
---------- Fronte Italiano prima di Caporetto
======= Fronte Italiano dopo Caporetto
E' per tanto possibile suddivere le linee offensive e difensive nel seguente modo:
2.1 Fronte Italiano Occidentale
Scopo: difensivo;
Estensione: dal Passo dello Stelvio (e posizioni suddisiarie presso Livigno ed attuali Laghi di Cancano), Ortles, Cevedale, Pizzo San Matteo, Passo del Tonale, Adamello fino al Lago di Garda (Riva):
Caratteristiche: Fronte vero e proprio o Prima Linea; fu caratterizzato più che altro da battaglie di posizione, specialmente, nel suo tratto nord-centro, ma rimase fondamentalmente statico eccetto per la zona più a sud, in prossimità del lago di Garda, che subì una lieve conquista del territorio Austriaco a favore degli italiani. Si passerà dalle zone (e.g. Livigno, Laghi Cancano, Forte Venini di Oga, case cantoniere lungo la strada dello Stelvio...) che hanno avuto funzione di supporto al Fronte sullo Stelvio, mediante opere sussidiarie e di fiancheggiamento, fino ad addentrarci nei luoghi che hanno rappresentato la vera e propria Prima Linea ed in cui sono avuti gli scontri tra gli eserciti degli alpini italini e dei Kaiserjäger (e.g. la Dreisprachenspitze o Cima delle Tre Lingue presso il valico alpino dello Stelvio, ove il confine del Tirolo toccava quello Italiano e della Connfederazione Elvetica, Pizzo San Matteo...). Percorso e documentato da Mario Ravasi.
2.2 Fronte Italiano Orientale
Scopo: difensivo-offensivo;
Estensione: dal Lago di Garda (Riva); inizialmente il confine col Trentino: Pasubio, Asiago, Marmolada seguendo i confine del Trentino per poi estendersi e comprendere tutta la zona del Carso e la città di Fiume e venire successivamente ridimensionato con la caduta di Caporetto fino al Piave.
Caratteristiche: Fronte vero e proprio o Prima Linea; rispetto al fronte Occidentale questo tratto subì modifiche consistenti durante l'evolversi del conflitto.
2.3 L' Occupazione Avanzata Frontiera Nord (O.A.F.N) o Linea Cadorna
Scopo: esclusivamente difensivo;
Estensione: Il sistema di fortificazione si articolava in quattro tratti: 1. Montorfano-Ossola-Zeda; 2. Verbano-Ceresio (il tratto più rinforzato); 3. Ceresio-Lario; 4. Colico-Adda-Mera.
Caratteristiche: Vasta linea difensiva costruita a ridosso del confine svizzero per scongiurare un eventuale invasione tedesca proveniente da questa regione. Di essa in letteratura si ha una trattazione un pò riduttiva rispetto ad altre argomentazioni, in quanto non direttamente coinvolta dal conflitto; nonostante ciò si tratta un'opera in grado di esercitare un particolare fascino ed interesse, specialmente per la sua notevole estensione, per ciò ho voluto includerla nelle argomentazioni di mio interesse.
(Nota sul sentiero della pace Sentiero della Pace)
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Mario Ravasi è
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